Introduzione – Parte V

Quello che la gente non capisce è che per poter essere felici bisogna essere liberi, perché la libertà è una condizione essenziale alla felicità.

La libertà, o meglio il grado di libertà che un individuo può avere, è la conseguenza di quanto apporta alla società in cui vive, a quanto contribuisce affinché la società progredisca.

La libertà non è un diritto, è un merito, la ci si deve guadagnare.

La gente pensa di essere libera, perché non è rinchiusa in galera, ma la realtà è che la gente non è libera affatto. Si chiamano istituzioni e sono lo strumento attraverso il quale lo Stato tiene imprigionato il popolo in un mondo fittizio, che poco o niente ha a che fare con il mondo vero, quello basato sulla naturalità della vita dell’uomo, quello in cui gli uomini sono liberi davvero.

L’illusione della libertà, o addirittura il non pensare al fatto se siamo o non siamo liberi, sono la causa del malessere della gente, il motivo per cui con il passare degli anni vanno a stare sempre peggio.

La gente è nella merda fino al collo, ma non lo sa, non se ne rende conto. Quella condizione di merda in cui la gente è fino al collo, è il problema da risolvere, che possono risolvere in pochi, che sono quelli che riescono a prendere in considerazione delle verità che sono molto in contrasto con tutto quello in cui la gente crede. In altre parole, la soluzione al problema “vita di merda” sta nell’essere in grado di rimettere in discussione se stessi, perché siamo quello in cui crediamo.

Il credo è la nostra bussola interna, che ci indica la direzione verso la quale dovremmo dirigerci per avere una vita soddisfacente e dignitosa, di successo, ecc. Il problema della gente è che crede in cazzate, cioè in cose senza senso, che non portano da nessuna parte se non a sprofondare sempre di più nella merda.

Molti puntano il dito contro lo Stato, contro i governi, contro i politici…, che si, hanno la loro responsabilità, ma la verità è che la causa di tutti i mali sta nella nostra mente.

La gente soffre perché ha una mente che funziona in base a criteri, concetti, principi fallimentari, il che fa delle persone che appartengono alla categoria gente, dei fallimentari. La gente sta fallendo e non si accorge di nulla, perché circondata di cose che fanno credere di avere una vita soddisfacente. Una di queste cose è lo stile di vita degli altri, delle persone di successo.

Si chiama Super Io, è ed uno stato psicologico di immedesimazione di noi stessi nell’immaginario, o nella vita degli altri. La pubblicità è basata su principi di stimolazione del Super Io, che portano l’individuo target a immedesimarsi in qualcun altro che viene rappresentato come gioioso, soddisfatto, felice e di successo. E’ una proiezione di noi stessi nella vita di qualcun altro, con cui non abbiamo nulla a che fare e che con noi non ha nulla a che fare. In altre parole, siamo illusi di essere e di avere cose che, in realtà, non abbiamo.

Fra le cose che la gente crede di avere, ma non ha, c’è la libertà.

La gente non è libera, è prigioniera all’interno di un mondo artificiale, in cui esiste nell’interesse di altri più che nel proprio, un mondo in cui la vita funziona su principi opposti a quelli della vita secondo natura, il che significa che viviamo una vita artificiale, contro natura.

La cosa è molto grave, ma la gente non si accorge di nulla, assuefatta com’è dall’artificialità di quel mondo in cui vive e in cui ha vissuto per secoli, che chiama normalità.

La vita in questo mondo artificiale non è affatto normale, è anormale, cioè è contro i principi naturali della vita dell’uomo, ed è proprio l’accettazione e l’adattamento a questa anormalità e “innaturalità”, passatemi il termine, della vita, per cui la gente soffre e non ha alcuna speranza di uscire da quella merda.

Il mondo in cui vive la gente è regolamentato da leggi e regole che mettono le persone nella posizione di comportarsi all’opposto di come dovrebbe e nella posizione di esistere nell’interesse di altri, più che nel proprio. Queste regole portano le persone a vivere in una condizione di schiavitù.

Lo Stato, attraverso le istituzioni, regolamenta quello che i cittadini devono fare e come lo devono fare. Le regole in questione, non sono solo in contrasto con l’interesse primario dell’uomo che è quello di prosperare, ma sono limitanti, e diventano sempre più limitanti con il passare del tempo. Questo per due motivi: il primo è che una massa di persone mal educate, anzi educate a vivere contro il proprio interesse e contro natura, con il tempo diventa sempre più dannosa e, secondo, perché il valore della risorsa umana, del lavoro, diminuisce sempre di più.

La gente vive in un mondo in cui la vita funziona al contrario di come dovrebbe, di conseguenza a regole imposte dallo Stato, che non è altro che un’organizzazione di persone il cui obiettivo è quello di tenere sotto controllo l’operato del popolo, di assicurarsi l’ordine e quel minimo di contribuzione da parte di ogni cittadino, affinché la società possa avere quello che serve per potersi sviluppare e progredire.

La società in questione non è il paese, la regione o un comune, bensì il mondo.

Il mondo degli uomini è un mondo in continua evoluzione, che richiede un certo tipo di impegno da parte di ogni uomo, per poter evolvere, appunto. Il segreto del successo sta nell’essere dei grandi contributori, perché solo come grande contributore puoi avere un gran livello di libertà, che è quella cosa di cui l’uomo ha bisogno per poter ambire a vivere felicemente. Questo perché, lo ripeto, la libertà è una condizione essenziale alla felicità.

L’obiettivo di ogni uomo sulla Terra che ambisce a vivere felicemente, è la libertà, o più precisamente, quel livello di libertà necessario a poter fare tutto quello che si deve fare per poter ambire alla prosperità e alla felicità.

Un mondo sta per finire e un altro sta per cominciare. Nel nuovo mondo, cose come la libertà, la prosperità e la felicità saranno un lusso per pochissimi, per individui che sanno contribuire moltissimo al progresso dell’umanità.

Come si fa a diventare dei grandi contributori all’umanità? La risposta a questa domanda è complicata, ma esiste. E’ una risposta che ha a che fare con materie umanistiche, materie che la stragrande maggioranza delle persone non comprende o non vuole comprendere, perché disinteressata e perché quello in cui sono state educate a credere è troppo diverso dalle cose a cui bisognerebbe credere.

Il punto è che la via d’uscita dalla merda c’è, ma è roba per pochi, e questi sono appassionati di filosofia e della vita alla massima espressione.

“Se vuoi avere la vera libertà devi farti servo della filosofia.” – LUCIO ANNEO SENECA

Filosofia: filo (amore) – sofia (conoscenza) = Amore per la conoscenza. Conoscenza di cosa? Di come funziona il mondo.

Bisogna essere amanti della verità, su come funziona il mondo, che sono verità che sono state nascoste alle masse, alla gente, per secoli, da parte di persone che le conoscevano e che avevano capito che quelle verità davano loro il controllo e il potere assoluto, cioè su tutto e su tutti.

La conoscenza di queste verità su come funziona il mondo, fa di noi delle persone acculturate, veramente.

Cultura significa, semplicemente, saper stare al mondo.

Se non sei libero, non sai stare al mondo, perché il non saper stare al mondo fa di te una persona che contribuisce poco al progresso, il che fa di te una persona da tenere rinchiuso in un mondo artificiale, fittizio, in cui venir controllato in tutto e per tutto.

Fra le tante verità che ci sono state nascoste, ci sono verità che riguardano l’economia. C’è un detto negli ambienti dell’élite che dice che 14 minuti passati a parlare di economia, sono 12 minuti buttati via. Questo dovrebbe far capire quanto importante è parlare di economia, cioè a poco. Le cose di cui bisogna parlare e su cui bisogna essere preparati, sono cose che riguardano materie umanistiche. Ma partiamo da quelle che riguardano l’economia, che sono quelle che disturbano meno gli animi e che si possono dire senza correre alcun rischio.

BASI DI ECONOMIA

I dati sulla distribuzione della ricchezza spiegano, in soldoni, che il mondo è diviso in due gruppi di persone, i liberi e gli istituzionalizzati. I liberi sono meno del 10% e sono grandi contributori al progresso, gli istituzionalizzati sono tutti gli altri, cioè il 90%, che sono mediocri contributori. I primi vanno a stare sempre meglio, ogni anno che passa, i secondi invece vanno a stare sempre peggio. I primi prosperano, cioè vanno a stare sempre meglio, sforzandosi sempre meno, mentre i secondi devono imparare a sopravvivere con sempre meno, nonostante si diano sempre più da fare, cioè nonostante lavorino sempre più duramente.

L’evoluzione della distribuzione, illustrata dalle immagini sotto, è la dimostrazione di tutto questo.

Fino a mezzo secolo fa

 

Oggi

Il grafico qui sotto è tratto dal libro Capitale nel 21° Secolo, di Thomas Picketty, un economista francese che insieme ad altri suoi colleghi, hanno raccolto i dati sulla variazione dello sviluppo economico in tutti i paesi del mondo, dall’anno zero.

Il grafico qui sotto è tratto dal libro Capitale nel 21° Secolo, di Thomas Picketty, un economista francese che insieme ad altri suoi colleghi, hanno raccolto i dati sulla variazione dello sviluppo economico in tutti i paesi del mondo, dall’anno zero.

Le due linee rappresentano l’economia del lavoro (g), cioè quella del risultato degli scambi e delle transazioni, che è l’economia che molti conoscono come “reale”, e l’economia del ritorno dagli investimenti. Come si può vedere, fin da dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’economia del lavoro (non la chiamo reale per scelta) è calata e sta calando sempre di più, mentre quella del ritorno dagli investimenti cresce sempre di più. Con il passare degli anni, sempre più persone hanno dovuto lavorare per produrre reddito, mentre sempre meno persone hanno ricorso agli investimenti. Questo ha causato il divario estremo fra la classe lavoratrice e la classe padrona, cioè fra i lavoratori e gli investitori.

Siamo al punto in cui il 10% della popolazione mondiale è arrivata a possedere il 90% della ricchezza totale della Terra, il che significa che il restante 90% della popolazione mondiale si deve accontentare del misero 10% della ricchezza, cioè delle briciole.

Siamo al punto in cui un terzo della popolazione mondiale vive sotto la soglia della povertà, e se pensi che questo terzo siano i popoli dei paesi sottosviluppati e del terzo mondo, sbagli di grosso, perché in questo terzo ci rientrano anche molte persone che vivono in paesi sviluppati, come l’Italia. Certo le differenze ci sono e non siamo fra i paesi che stanno peggio, ma questo non deve confortarti, perché la situazione sta peggiorando sempre di più, sempre più velocemente, il che significa che presto, anzi molto presto, molti fra quelli che oggi non si lamentano (perché sopravvivono con poco), domani faranno parte di quelli che vivranno sotto la soglia della povertà.

Bisogna sapere il perché certe cose succedono, bisogna sapere perché si sta creando sempre più divario fra le persone (élite di benestanti e massa sofferente), per potersi organizzare a agire prima che le cose succedano, perché quando succedono è troppo tardi.

Purtroppo nessuno, e sottolineo nessuno, ci informa a riguardo, nessuno ci dice le cose come stanno, per il semplice motivo che la gente non deve sapere. La gente deve essere confortata e rassicurata, affinché continui a fare quello che debbono fare, affinché cioè continuino a fare quello per cui sono tenuti in vita, cioè lavorare.

Il valore del lavoro sta calando sempre di più, a un ritmo sempre più veloce, e presto arriveremo al punto in cui il lavoro, inteso come scambio del proprio tempo per denaro, non avrà più alcun valore, il che significa che la risorsa umana non varrà più nulla, perché ci sono le macchine che lavorano per noi. Non è vero, siamo già a questo punto, siamo già al punto in cui le macchine stanno prendendo il posto degli uomini, anzi è qualcosa che sta succedendo da sempre, solo che più tempo passa, più velocemente le macchine prendono il posto degli uomini, perché producono sempre di più, sempre meglio, costando sempre meno.

La robotica e l’intelligenza artificiale è arrivata al punto in cui le macchine possono produrre molto di più e molto meglio di molti uomini, e questo è il motivo per cui moltissime persone stanno perdendo il lavoro. Prima c’erano i casellanti ai caselli autostradali e i banchieri agli sportelli nelle banche, poi sono arrivate le Viacard, i Telepass, le macchine di riscossione automatiche e i Bancomat. C’era un tempo in cui le auto venivano assemblate dagli uomini alle catene di montaggio, adesso ci sono i robot. Oggi ci sono figure come i commercialisti e gli avvocati, gli autisti di furgoni e di camion, domani, cioè in un futuro molto prossimo (entro la fine del 2030), non ci saranno più, perché… i computer, i robot e le intelligenze artificiali… gli autoveicoli che si guidano da soli, i droni per fare le consegne a domicilio, ecc.

Cosa fare quindi? La cosa da fare è quella di diventare un investitore, perché sono gli investitori quelli la cui economia cresce sempre di più e che vanno a stare sempre meglio, sono gli investitori quelli a cui viene conferito il più alto grado di libertà, alto quanto serve per poter vivere liberamente. Sono gli investitori gli uomini liberi.

Il tuo obiettivo, se vuoi salvarti da fare la fine del topo, è quello di diventare un uomo libero, e per diventarlo devi diventare un investitore, cioè una persona che investe, invece di lavorare.

Devi smettere di essere una risorsa umana e devi cominciare a essere un individuo che investe.

La prima cosa su cui devi investire è te stesso, più precisamente, devi investire sulla tua mente, cioè devi imparare le cose che nessuno ti ha mai insegnato, che sono le materie umanistiche e di funzionamento del mondo, in generale. Sono i segreti dell’élite, verità su come funziona il mondo e il Sistema, che non vogliono che la gente sappia. Sono i segreti che conosco e che ho deciso di condividere con altri, persone molto ambiziose, che non ci stanno a essere prigioniere in un mondo in cui la vita funziona al contrario di come dovrebbe, che non ci stanno a essere schiave, ma che vogliono avere una vita degna di essere chiamata tale, sia per loro che per i loro figli.

Queste persone, insieme, possono diventare grandi contributori al progresso, e queste sono le persone a cui io sono diretto.

Per concludere… il motivo per cui la Terra sanguina (livello estremo di malessere socio-economico in tutto il mondo) è perché gli equilibri fra produttività e consumi, che sono equilibri di fondamentale importanza alla vita dell’uomo sulla Terra, si è sballato. Il Grande Reset è un piano che punta a ripristinare questi equilibri, il che significa che il Grande Reset è un piano a favore dell’umanità, e non contro l’umanità, il che significa che chi sostiene il contrario è un cazzaro, uno che fa demagogia, cioè che dice alla gente quello che alla gente piace sentire, il che significa che sono balle. Non ascoltare chi ti dice che i padroni del mondo sono persone che vogliono distruggere l’umanità solo perché vogliono eliminare il 90% della popolazione, perché sono l’opposto, sono persone che hanno molto a cuore il benessere dell’umanità.

Il problema è che il problema degli equilibri fra produttività e consumi non si può risolvere se non eliminando molte persone, che sono quelli che sono considerati una zavorra al progresso dell’umanità, perché eccessivi consumatori. Questo perché è impossibile risanare il danno a livello spirituale (conoscenza e preparazione) causato da secoli di mala informazione e mala educazione a stare al mondo. I non acculturati (incapaci di stare al mondo) sono troppi e sono a un livello di mediocrità troppo alta, per poter essere rieducati e risanati nella mente, tanto da portarli a diventare individui capaci di contribuire positivamente al progresso dell’umanità, tanto quanto l’umanità richiede.

La massa non ha scampo. Per moltissime persone il danno è irreparabile, ma molti possono ancora farcela, se si muovono in fretta e velocemente. Queste persone, se si danno da fare, possono far si che molti altri possano andare a stare meglio. Se questi che possono fare e si decidono a fare, fossero almeno il 10% della popolazione produttiva italiana, si potrebbe anche parlare di salvare il paese. Ma questo è un altro discorso.

BASI DI UMANISTICA

Sopra ho scritto che la via d’uscita dalla merda c’è, ma è roba per pochi, e questi sono appassionati di filosofia e della vita alla massima espressione.

Dopo avervi fornito delle basi di economia importanti, che fanno capire la situazione economica nel mondo e come ci siamo arrivati, parliamo di materie umanistiche.

Vita alla massima espressione: quella vita risultato dell’impegno dell’individuo a sfruttare il massimo delle potenzialità umane, per dare il meglio di sé nel mondo, il che porta a ottenere il massimo in cambio dalla vita.

Se vuoi uscire dalla merda e vuoi tirar fuori dalla merda i tuoi figli, garantendo loro una vita da uomini liberi sotto l’insegna della prosperità, devi diventare un artista della vita alla massima espressione. Quello che devi saper fare è sfruttare al massimo il potenziale umano, che è qualcosa che si può fare, solo se siamo a conoscenza di cosa significa essere umani, e quanto segue è un accenno.

L’aspetto che contraddistingue maggiormente la naturalità della vita degli uomini da quella degli animali, è l’interesse a prosperare. Prosperare significa andare a stare sempre meglio, cioè migliorare sempre di più le proprie condizioni di vita. Se non sei interessato o non sei capace di farlo, non sei un uomo, sei un animale.

Il 90% della popolazione mondiale, cioè la società massa, è composta da bipedi che non vivono, sopravvivono, il che significa, stando al concetto sopra esposto, che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale è composta da animali. Animali che si credono uomini, perché camminano su due piedi e in posizione eretta, e perché hanno il dono della parola, ma che sono animali.

Ogni volta che senti dire “gli animali sono migliori di noi”, senti qualcuno che lo ammette e lo riconosce, anche se non ha chiaro cosa significhi. Il significato te l’ho appena spiegato, ma se continuerai a leggere lo capirai ancora meglio.

Quindi… la gente vive in un mondo artificiale, in cui le persone funzionano contro natura, perché educate a inseguire degli ideali, dei valori e dei principi che portano l’uomo a vivere contro la sua natura e contro il suo interesse primario, che è prosperare. Alla gente non viene data l’opportunità di prosperare, gli viene data solo l’opportunità di sopravvivere, come animali. Anzi, no, come topi, perché la gente, cioè il 90% della popolazione mondiale, si azzuffa l’uno con l’altro per le briciole (il 10% della ricchezza), che è quello che fanno i topi.

L’élite padrona ce lo dice che siamo topi, ce lo dicono in molti modi, uno di questi modi eccolo qui:

Il primo passo verso la salvezza e dalla vita alla massima espressione, è quello di capire bene il concetto sopra esposto, capire di cosa siamo vittime (sistema istituzionale) e ammettere di non vivere come uomini, ma come topi.

Il problema non è essere un topo, il problema è non voler smettere di esserlo.

Siamo arrivati alla fine dell’introduzione sul problema e sulla soluzione.

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