Lettera agli italiani

Un po’ di dati…

  • L’Italia è passata dall’essere al quarto posto dei paesi con l’economia più sana del mondo (inizi anni ’80), a essere il fanalino di coda dell’economia europea, in soli quindici anni.
  • Siamo primi nella classifica dell’analfabetismo funzionale, cioè siamo il popolo più incapace di comprendere un testo scritto e anche di capire quello che ci viene detto a voce.
  • Il 95% delle aziende avviate negli ultimi quindici anni, cessa di esistere entro i primi cinque anni.
  • Siamo terzi nella classifica della disoccupazione europea.
  • Il 40% della popolazione più ricca possiede l’85% della ricchezza totale del paese, il che significa che tutti gli altri, cioè il 60% della popolazione deve accontentarsi del misero 15% della ricchezza. Si stima che entro i prossimi cinque anni, il gap nella distribuzione della ricchezza sarà ancora più grande, con poco meno del 20% che arriverà a possedere il 90% della ricchezza, il che significa che tutti gli altri, cioè all’80% della popolazione rimarrà poco meno del 10% della ricchezza. Dati Oxfam
  • Nella classifica del malessere (Misery Index) siamo al 34° posto (su 89 paesi), una classifica in cui vede diversi paesi del terzo mondo stare molto meglio di noi

Possiamo andare avanti per pagine, ma questo è il punto… La situazione è molto più grave di quanto si possa credere, perché le informazioni e i dati come quelli sopra sulla situazione, che vengono forniti alla gente, sono molto insufficienti, molto approssimativi, e in molti casi delle menzogne, ed è per questo motivo che la gente non può fare nulla per evitare il peggio e va a stare sempre peggio.

Siamo nelle sabbie mobili fino al collo, e se non ci diamo una mossa, subito, sprofonderemo completamente. Attenzione… tutto questo non è un messaggio agli italiani nel senso di individui, non nel senso di popolo. Quando parlo al plurale intendo rivolgermi a una piccola minoranza di italiani, mosche bianche che vogliono agire in prima persona. Siete una piccola minoranza, ma esistite, e a voi sono dirette le mie parole.

Cerca di leggere questa lettera con la mente libera da pregiudizi, nel senso… dimentica più che puoi tutto quello che sapete sul Grande Reset e sulla situazione in cui versa il paese e il mondo, perché il 99% di quello che dicono alla gente sono menzogne che non appartengono alla realtà dei fatti. La verità è molto diversa da quello che vi viene raccontato, e se leggerete questa lettera capirete che è così. Questa lettera contiene verità che la stragrande maggioranza delle persone ritiene scomoda, verità che non si possono dire pubblicamente, perché potrebbero destabilizzare gli animi e causare destabilizzazione anche a livello sociale e economico, se le capissero in molti.

Premetto che molte delle cose che potrete leggere possano apparire come teorie del complottismo, ma non è così. Non esiste nessun complotto contro l’umanità, sono tutte balle inventate da ciarlatani che niente sanno su come funziona il mondo, su chi lo dirige, ecc., sono persone che speculano sul disperato bisogno delle persone di capirci qualcosa, dando loro quello che vogliono sentirsi dire (demagogia).

Per esempio, il piano per il Grande Reset non è un piano contro l’umanità, bensì un piano a favore dell’umanità. Il motivo di questo è che le persone che ne saranno vittime, non sono da considerare umani. E’ una cosa pensante, me ne rendo conto, ma è così. La stragrande maggioranza delle persone in vita oggi, non è umana, sono bipedi con il dono della parola, antropomorficamente somiglianti a esseri umani, ma non lo sono. Sto parlando della massa, della gente, quindi anche di te che stai leggendo, se fai parte degli istituzionalizzati. Mi spiego…

Il mondo è diviso in due categorie di persone, quelli che prosperano e quelli che possono ambire solo alla sopravvivenza. I primi vanno a stare sempre meglio, ogni anno che passa, i secondi, al contrario, vanno a stare sempre peggio. Se non sei parte del 10% che possiede il 90% della ricchezza totale della Terra, allora sei parte del 90%, e quindi non sei umano. Ti spiego perché…

L’aspetto che contraddistingue maggiormente la naturalità della vita degli uomini da quella degli animali, è l’interesse a prosperare. Prosperare significa andare a stare sempre meglio. Se non sei interessato a prosperare o non ne sei capace, allora non sei un essere umano. Puoi obiettare e discutere questo aspetto quanto vuoi, ma questo è quello che pensano di te i padroni del mondo, quelli che hanno il potere di decidere per te, per la tua vita, e quello che devi fare è far cambiare loro l’idea che hanno di te. Quello che ho da dirti è utile in questo senso.

Il Grande Reset è un piano attraverso il quale si punta a ripristinare gli equilibri fra produttività e consumi, che sono equilibri di fondamentale importanza alla vita dell’uomo sulla Terra e al progresso dell’umanità.

Il progresso è la conseguenza di molte persone che si danno da fare per prosperare. Se non sei interessato a prosperare o se non ne sei capace, significa che non produci abbastanza quanto il mondo ha bisogno che ognuno di noi produca, per poter essere un valido contributo al progresso, e come tale, sei parte di un gruppo di persone che vengono considerate una zavorra al progresso dell’umanità, persone che consumano più di quello che producono.

Il Grande Reset è un piano che punta a eliminare questa zavorra.

Il punto quindi è questo… sei parte della zavorra oppure no? Se lo sei, devi darti da fare per smettere di esserlo, il che significa diventare un valido contributo al progresso. Prima che tu dica di essere un valido contributo, perché lavori e ti fai un mazzo come una capanna tutti i giorni della tua vita, voglio dirti questo… Il lavoro sta perdendo sempre più valore, il che significa che il fatto che tu lavori e paghi le tasse, può non essere più sufficiente.

Ci sono dei parametri che puoi usare per capire se sei parte della zavorra oppure no, ma prima di parlare di questo, devi capire una cosa… se sei stato costretto agli arresti domiciliari (lock-down) durante il periodo del Corona Virus, se devi spogliarti al check-in di un aeroporto per imbarcarti su un aereo, se paghi per parcheggiare l’auto per strada, se mandi i tuoi figli in scuole regolamentate dallo Stato (vale anche per la D.A.D.), allora sei parte della massa considerata una zavorra al progresso dell’umanità, e come tale sei a rischio di essere eliminato.

Eliminazione non significa per forza morte, anche se molti, quelli in età non più produttiva, verranno eliminati (anzi hanno già fatto qualcosa che serve proprio a questo – vaccini anti Covid (una scusa per iniettare veleni nei corpi della gente, nello specifico, per eliminare i più deboli e per distruggere il sistema riproduttivo nei giovani)), vuol dire anche eliminazione dall’essere un peso per la società. Arriverà il giorno in cui le persone, quelle appartenenti alla società massa, non potranno uscire di casa se non per andare a lavorare. Alla gente non resterà nulla tranne che il lavoro che fanno se non rientri fra quelli che verranno affidati alle macchine e ai robot. Queste persone, i cui mestieri non possono essere affidati alle macchine, potranno continuare a lavorare, ma gli sarà consentito fare solo quello. Lo so che sembra un film di fantascienza, ma è la realtà, e sta già succedendo. Il governo inglese sta implementando le prime misure per limitare gli spostamenti dei cittadini a massimo 4 chilometri dalle proprie abitazioni. Il cambiamento avverrà molto lentamente, ma ci sarà e se si aspetta che certe cose succedano, poi sarà troppo tardi per reagire. Bisogna agire in anticipo e per farlo bisogna sapere i dettagli del piano per il Grande Reset, nonché del Nuovo Ordine Mondiale e dell’Agenda 21, che sono tutti collegati fra loro.

Il punto è questo… la massa perderà, molto presto, tutti i diritti, da quello al lavoro a quello alle cure mediche, a quello agli spostamenti sul territorio, oltre che ai beni patrimoniali, ecc. E’ la fine del topo, una fine che si può evitare, anzi che possono evitare solo coloro che si interesseranno al problema, prima che il problema gli arrivi addosso come un treno a 300 all’ora.

Nelle pagine che seguono ci sono i dettagli su tutto questo, sul perché si vuole che certe cose succedano, e su come si può evitare di fare la fine del topo. Ripeto, non sono cose per tutti, sono per pochi, ma se sei arrivato fin qui senza metterti a ridere o senza andare nel panico, allora ci sono buone probabilità che tu faccia parte di questi pochi.

Quindi, per ricapitolare… quello che sta succedendo dall’inizio del 2020, con la scusa del Corona Virus, è l’inizio della fine della gente, destinata a perdere tutto, dai “diritti”, compreso quelli al lavoro, alle cure mediche e alla libertà di spostamenti sul territorio, alle aziende e ai beni patrimoniali.

E’ stato deciso, e ce lo hanno detto. Clicca qui

La gente sta per perdere il diritto alla vita secondo natura, di conseguenza al piano per il Grande Reset. E’ la fine del topo, una fine a cui sono destinate le masse, cioè il 90% della popolazione mondiale, considerate inutili a fini di contributo al progresso e perché sono considerate una zavorra al progresso dell’umanità.

La prima verità è quella che riguarda il popolo italiano: il popolo italiano è fallito e queste sono le ragioni principali:

1) Italia è fallita perché è un paese fondato sul lavoro – Il lavoro, cioè l’impiego di risorse umane, vale sempre meno, perché più tempo passa più che le macchine sono in grado di fare quello che fanno gli uomini.

2) Gli italiani sono falliti perché hanno una mentalità da lavoratori, in un mondo che funziona e si evolve secondo principi capitalisti, che premia chi investe e che schiaccia sempre di più chi lavora.

Il progresso tecnologico fa si che il lavoro degli uomini, inteso come risorse umane, valga sempre meno. Con il passare del tempo, sempre più persone perdono il lavoro, proprio di conseguenza al fatto che le macchine diventano sempre più produttive e possono rimpiazzare sempre più uomini all’interno di organizzazioni pubbliche e private.

Siamo al punto in cui una gran fetta di popolazione mondiale non serve più a nulla, perché quello che facevano di lavoro viene oggi affidato alle macchine. Quando qualcosa non serve più, ce ne liberiamo, e questo è quello che sta succedendo e sta per succedere alle masse lavoratrici, diventate obsolete.
Questo è il problema del secolo, perché riguarda un numero enorme di persone, in tutto il mondo, risorse umane che stanno per perdere tutto, non solo aziende e beni patrimoniali, ma anche quelli che la gente chiama “diritti”, che diritti non sono, ma sono cose che ci vengono garantite a patto che riusciamo a contribuire alla società, più precisamente al progresso sociale, e all’economia.

Non abbiamo diritti, abbiamo doveri. Nessuno, nessun essere umano, ha diritto a nulla. E’ tutta una questione di merito, di conseguenza al riuscire ad adempiere a dei doveri.

I dati sulla distribuzione della ricchezza spiegano che un terzo della popolazione mondiale vive sotto la soglia della povertà. La situazione peggiora ogni anno che passa, e se pensi che il problema ce l’abbiano solo quelli che vivono nei paesi del terzo mondo, ti sbagli di grosso. Il problema riguarda tutti, in tutto il mondo, specialmente le persone che vivono nei paesi sviluppati, perché avere e poi non avere più, è peggio del non aver mai avuto. Gli italiani saranno il primo popolo fra quelli dei paesi sviluppati a fare la fine del topo, per il semplice motivo il paese Italia è fondato sul lavoro (articolo 1 della costituzione italiana) e quello che sto scrivendo lo sto scrivendo con la speranza di far ragionare gli italiani sulla situazione, affinché più persone possibili possano reagire, prima che sia troppo tardi.

Il popolo italiano è fottuto perché è composto da lavoratori, il cui valore sta calando sempre di più e sempre più in fretta, rispetto al valore delle macchine che sta aumentando sempre di più e sempre più in fretta.

Per valore si intende il valore oggettivo delle entità lavoratrici, siano esse entità animiche (umani) che entità tecnologiche (macchine), misurato in base a quanto riescono ad apportare a fini di progresso e di evoluzione.

Ci sono delle persone che valgono più delle macchine e che varranno sempre più delle macchine, che con il passare degli anni vanno a stare sempre meglio.

La soluzione al problema del secolo consiste nell’entrare a far parte di questo gruppo di persone, i benestanti, che sono meno del 10% della popolazione mondiale.

Al mondo non interessa il lavoro degli uomini, interessa che ci siano entità che lo fanno progredire e evolvere. Chi più riesce a contribuire in questo senso, meglio sta, più viene premiato dal mondo.

Al contrario, meno si contribuisce, meno il mondo ci da in cambio, e se non si contribuisce più, il mondo ci elimina.

Il premio più grande che il mondo può riconoscere agli uomini, è la libertà. La libertà è un lusso per pochissimi, e più tempo passa, meno persone potranno permettersi questo lusso.

Siamo al punto in cui il mondo sta per eliminare più del 50% della popolazione mondiale, quella composta da persone non più utili, e se non impari cosa vuole il mondo e come devi fare per contribuire parecchio affinché esso progredisca e evolva, farai parte di quelli che verranno eliminati. La stessa cosa vale per i tuoi figli. La percentuale aumenterà con il passare degli anni, perché il sistema su cui funziona il mondo, è basato su regole create dall’uomo, affinché i premiati siano sempre meno. Questi sono i super contributori, che sono delle eccellenze umane.

Se riuscirai a capire e farti tuo questo semplice concetto, riuscirai a capire che al mondo d’oggi, o sei un gran contributore al progresso, oppure sei destinato a fare la fine del topo.

Parola chiave: eccellere.

Devi diventare un’eccellenza umana se vuoi avere una vita degna di chiamarsi tale, cioè una vita da uomo libero, e io sono l’unico in Italia che può aiutarti in questo senso.

L’aspetto che contraddistingue maggiormente gli uomini dalle macchine, non è la parte biologica, cioè il meccanismo del corpo, è l’anima. Gli uomini ne hanno una, le macchine no, e non l’avranno mai, indipendentemente da quanto possano diventare “intelligenti”.

Sotto l’aspetto lavorativo, non ci sono differenze fra un robot e un essere umano, perché un’entità che si muove grazie a degli impulsi elettrici che partono da un cervello elettronico, che spostano dei componenti meccanici collegati fra loro attraverso giunture plastiche e metalliche, non produce meno di un’entità che si muove grazie a impulsi elettrici che partono da un cervello di carne, che spostano ossa, muscoli e nervi. Anzi, le differenze ci sono e sono sostanziali. La differenza più importante è che il robot lo spegni e lo accendi a piacimento, se non funziona più lo sostituisci senza incorrere in problemi di natura etica, e gestirlo costa molto meno di quanto costi una risorsa umana.

L’essere umano ha quindi una cosa che le macchine non hanno, ed è questa la cosa su cui l’uomo investe e deve investire: l’anima.

Il valore spirituale (o animico) è il valore che devi far crescere, per distinguerti dalle macchine e per non fare la fine del topo. L’arricchimento spirituale è la cosa su cui devi investire. Questo è quello che fanno e che hanno fatto alcuni uomini, tramandandosi questo segreto, di generazione in generazione, per secoli. Queste persone sono oggi i padroni del mondo.

L’arricchimento spirituale non è altro che l’accrescimento del valore delle cose in cui si crede, nello specifico, il valore degli ideali, dei principi e dei valori in cui crediamo, che fanno di noi quello che siamo, nel mondo.

“Siamo quello in cui crediamo” – Giordano Bruno

Il segreto del successo, ma anche della salvezza dal Grande Reset, non è una questione di cosa possediamo, ma di chi siamo. Quello che sei è quello in cui credi. Se credi in cose di gran valore, che fanno di te un’entità che contribuisce parecchio al mondo, vali molto e il mondo ti premierà, con cose come libertà, prosperità e felicità. Se invece credi in cose di poco valore, che fanno di te una persona che non contribuisce al progresso del mondo, quanto il mondo vuole che tu contribuisca, allora il mondo ti elimina.

Il successo è una questione di ricchezza spirituale; più ricco sei spiritualmente, meglio ti comporti, più riesci a contribuire al progresso. Più contribuisci al progresso del mondo, più il mondo ti premia (con cose come la libertà, ma non solo).

Ideali, principi e valori, quindi, sono le cose che fanno di te, quello che sei nel mondo, perché tutto quello che fai, ogni giorno della tua vita, è la conseguenza degli ideali, dei principi e dei valori in cui credi. Ideali, principi e valori, tutti insieme sono il tuo “credo”.

Pensa al credo come a una tua bussola interna che ti indica la direzione verso la quale dirigerti che ti suggerisce come comportarti, per procurarti le cose che ti servono per star bene.

Fra le cose che necessiti per dire “sto bene”, per sentirti soddisfatto di te, c’è la consapevolezza di essere utile alla società in cui vivi, quindi al mondo.

Tutto quello che facciamo, ogni giorno della nostra vita, da quando ci alziamo la mattina a quando ci addormentiamo la sera, lo facciamo con lo scopo, più o meno razionale, di procurarci le cose che ci servono per stare bene, compreso, lo ripeto, l’essere consapevoli di essere utili alla società e al mondo.

Il nostro credo è la bussola che ci indica la via, la strada da percorrere. La nostra anima ci dice “non fare così, non si fa così, si fa così, fai così”, di conseguenza agli ideali, ai principi e ai valori in cui crediamo.

Il 50% della popolazione mondiale sta perdendo il diritto alla libertà, quindi alla possibilità di vivere felicemente, perché la libertà è una condizione essenziale alla felicità. Il 40% della popolazione è a rischio di perdere tutto, secondo i piani del Grande Reset, perché molto povero spiritualmente, una povertà spirituale conseguenza di una mala educazione su come si sta al mondo, una mala educazione basata su ideali, principi e valori di bassissimo valore, che portano le persone, molte persone, a comportarsi male, cioè non adeguatamente alle necessità di progresso e di evoluzione del mondo e dell’umanità, e anche non adeguatamente alle necessità individuali, che sono quelle di prosperare.

Se vuoi salvarti e contribuire affinché il tuo paese e la tua gente si salvi da fare la fine del topo, devi entrare a far parte del 10%, cioè dei liberi. La libertà deve essere il tuo obiettivo, e la salvezza sarà una conseguenza naturale. Per riuscirci devi diventare un grande contributore al progresso dell’umanità.

Devi puntare a diventare parte del 10% per salvarti, e solo se riuscirai a entrare in quel 10% potrai avere la possibilità di farti una vita degna di essere chiamata tale e riuscire a far vivere lo stesso tipo di vita ai tuoi figli.

Solo le persone che fanno parte di questo 10% possono dire di essere persone di successo, perché sono libere. Tutti gli altri, cioè il 90%, sono persone fallimentari, perché non vivono liberamente.

Sono persone fallimentari, perché non gli viene concesso di vivere secondo natura, cioè sotto l’insegna della prosperità.

L’aspetto che contraddistingue maggiormente la naturalità della vita degli uomini da quella degli animali, è l’interesse a prosperare. Se non sei interessato in questo senso o non sei capace di farlo, sopravvivi come un animale, non vivi come un uomo. Il 90% della popolazione mondiale non prospera, sopravvive, il che significa che il 90% della popolazione mondiale non è umana.

Vuoi salvarti dalla fine del topo? Devi diventare un umano e per farlo non devi fare altro che imparare certi concetti su come funziona il mondo, che portano gli uomini a prosperare, e devi imparare gli ideali, i principi e i valori in cui crede il 10%, i liberi.

Sono cose che nessuno ti ha mai insegnato, perché non volevano che tu fossi un uomo libero, un essere umano, volevano tu fossi uno schiavo.

“Il modo migliore per impedire a un prigioniero di scappare è assicurarsi che non sappia mai di essere in prigione.” ~ Fëdor Dostoevskij

Hanno fatto credere alle masse di essere liberi, per non farle ribellare e per farle continuare a sbattersi per i loro padroni, e lo hanno fatto per secoli.

Continua…