Coaching è un termine inglese che italiano significa formare.

Nell’era di Internet, abbiamo assistito ad un esplosione di mental coach, che in realtà sono solo dei counselors, cioè dei consiglieri, una specie di assistenti sociali, il cui lavoro è quello di cercare di mettere le persone nella condizione di poter affrontare la vita con positività, nonostante l’ammontare di problemi e di sofferenza. In altre parole… “hai una vita misera, sei angosciato e depresso… vieni che ti insegno come prenderla bene per sentire meno la sofferenza, così che puoi continuare a sbatterti dalla mattina alla sera, senza piagnucolare”

“La positività è cieca” (Simon Sinek), cioè è un atteggiamento forzato, a cui molti ricorrono, per trovare la forza di andare avanti, nonostante le cose vadano a schifio. L’ottimismo, al contrario, è un atteggiamento conseguente alla consapevolezza di noi stessi, prima di tutto, poi del mondo e della situazione in cui ci troviamo, e della fiducia che proviamo in noi stessi di essere capaci di procurarci le cose che ci servono per stare bene.

Il vero mental coach è colui che riesce a preparare l’individuo ad affrontare la vita con ottimismo, per vivere alla massima espressione, cioè per sfruttare al massimo le potenzialità umane, per poter dare il meglio di noi nel mondo, così da poter ottenere il massimo in cambio dalla vita.

Non ci si può considerare mental coach, se non siamo in grado di strutturare la mente in modo tale da poter portare un individuo a vivere alla massima espressione, che è quello che bisogna saper fare per poter vivere liberamente, al mondo d’oggi e in futuro.

Se un mental coach non è in grado di prepararti a vivere alla massima espressione, allora non è un coach, è un counselor.

La domanda che devi fare a coloro che ti si presentano come mental coach è questa “Sai portarmi a sfruttare al massimo il potenziale umano, per poter dare il meglio di me nel mondo, così da poter ottenere il massimo in cambio dalla vita?” Se esita a risponderti, significa che non sa di cosa stai parlando, il che significa che non è un mental coach, è (forse) un counselor. Non dargli il tuo tempo, le tue energie e i tuoi soldi, se il tuo obiettivo è quello di diventare parte dei liberi.

I veri mental coach sono pochi al mondo e sono quasi tutti al servizio di individui talentuosi, cioè le persone con del talento specifico, che li rendono dei campioni e degli eccellenti nel loro campo (sport e intrattenimento). Quei pochi altri sono al servizio dei grandi businessmen e dei grandi imprenditori, che sono persone il cui talento è quello di saper vivere alla massima espressione. Io sono stato un mental coach per entrambie le categorie di persone, e anche per le loro mogli e i loro figli.

Ognuno di noi nasce con le potenzialità di vivere alla massima espressione, una potenzialità che la stragrande maggioranza delle persone perde crescendo, perché bombardati da messaggi fuorvianti che rincretiniscono. Anche questo è il Matrix.

Sei vuoi raggiungere il massimo della tua performance, devi ricorrere a un mental coach. Non esiste, per quanto talento naturale tu possa avere, che tu possa raggiungere il massimo della performance senza un coach che ti prepari e ti supporti mentalmente. Questo era vero 30 anni fa, quando il mondo era molto meno competitivo di oggi, e lo è ancora di più oggi, in un mondo in cui le persone di successo sono meno del 10% della popolazione mondiale.