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Il Sistema – Chat 1

Un dialogo ricorrente con Gabriele sulla vera natura del sistema istituzionale e sul motivo per cui la maggior parte delle persone ne resta vittima senza saperlo.

Ci sono conversazioni che si ripetono nel tempo, non per mancanza di novità, ma per la profondità delle questioni che toccano. Dialoghi che non cercano una conclusione, ma una chiarezza sempre maggiore. Quella che riporto qui è una di queste. Un confronto ricorrente con Gabriele, in cui stavolta sono io a mettere sul tavolo una visione iniziale critica e radicale: il sistema istituzionale sarebbe uno strumento costruito per il dominio e il controllo. Non per servire l’umanità, ma per gestirla. Non per promuovere libertà, ma per distribuire illusione.

Gabriele non solo contesta questa visione, ma la smonta con lucidità. Mi mostra che non è il sistema il problema, ma il modo in cui le persone lo vivono, lo ignorano o lo usano. Mi ribalta il quadro: il sistema non opprime, non inganna, non sfrutta. Il sistema è neutro. Esiste per organizzare. Chi lo conosce, lo usa. Chi lo ignora, lo subisce. E chi trae vantaggio dall’ignoranza degli altri, semplicemente sfrutta le regole meglio degli altri.

Secondo Gabriele, la vera frattura non è tra dominatori e dominati, ma tra chi ha bisogno di essere regolamentato e chi invece è capace di autoregolarsi. Il sistema è lo stesso per tutti. A cambiare è il livello di comprensione. Più lo conosci, più lo domini. Più lo ignori, più ti domina.

Il vero punto cruciale emerso da questo dialogo riguarda il ruolo della demagogia. Gabriele mi ha fatto capire che la ragione profonda per cui la maggior parte delle persone rimane vittima non è il sistema in sé, ma il fatto che vengono continuamente portate a odiare il sistema anziché amarlo, quando in realtà il sistema è il miglior amico dell’uomo.

Il sistema esiste per consentire all’individuo di crescere, svilupparsi, prosperare e andare a stare sempre meglio. Non tradisce nessuno: chi lo conosce, lo può sfruttare come una forza alleata. Chi invece lo ignora, lo subisce.

Il problema non è il sistema. Il problema è che nessuno insegna alle persone cos’è veramente il sistema e come funziona davvero, e senza questa conoscenza non possono sfruttarlo per il proprio bene.

La demagogia, diffondendo l’idea che il sistema sia il nemico, distrugge anche le possibilità di coloro che avrebbero le capacità per salvarsi. Li inganna, li allontana dalla via vera della libertà: conoscere, comprendere e sfruttare il sistema.

E qui arriva il nodo più amaro: la maggior parte delle persone che non conoscono il sistema ascoltano proprio coloro che hanno interesse a mantenerle ignoranti, perché beneficiano direttamente dal loro malessere. E queste figure, spesso molto visibili e popolari, offrono una narrazione cospirazionista, mai la verità sul funzionamento reale del sistema.

Al contrario, chi conosce davvero il sistema, chi ne ha compreso a fondo i meccanismi e vorrebbe spiegare come funziona, viene ignorato perché non ha visibilità, non ha fama, non è “nessuno”. E proprio perché dice l’opposto di ciò che tutti ripetono, viene considerato folle, non credibile, pericoloso.

Ecco il paradosso: la conoscenza c’è, ma non viene presa in considerazione. La voce competente c’è, ma viene zittita dal rumore di chi lucra sull’ignoranza.

Alla fine del dialogo, mi è chiaro: io mi sbagliavo. Il sistema non è il nemico. È una struttura che riflette l’uomo. Se l’uomo è pigro, il sistema lo schiaccia. Se l’uomo è lucido, il sistema lo potenzia. Non c’è inganno. C’è solo specchio.

Published inMondo