I dati sull’evoluzione della distribuzione della ricchezza spiegano che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, la popolazione mondiale è andata a dividersi sempre di più in due gruppi sempre più distinti di persone, che sono un’élite di milionari benestanti e una massa di schiavi sofferenti.
Si chiama schiavitù moderna, ed è la condizione in cui vivono le masse, miliardi di persone in tutto il mondo, di conseguenza ad aver accettato menzogne come verità, su quasi tutto quello che riguarda la vita, a 360 gradi.
I primi, che sono meno del 10% della popolazione mondiale, prosperano, mentre i secondi, che sono tutti gli altri, cioè più del 90%, possono ambire solo alla sopravvivenza, con sempre meno.
Prosperare significa migliorare sempre di più la qualità della nostra vita, cioè andare a stare sempre meglio. Le persone che prosperano al mondo d’oggi sono meno del 10% della popolazione mondiale, e questi sono gli uomini veri, perché vivono secondo natura. Infatti, l’aspetto che contraddistingue maggiormente la vita degli uomini da quella degli animali, filosoficamente parlando, è l’interesse a prosperare.
Siamo al punto in cui i primi, che sono meno del 10% della popolazione mondiale, sono arrivati a possedere il 90% della ricchezza totale della Terra, il che significa che tutti gli altri, cioè il 90% della popolazione, si deve accontentare del misero 10% della ricchezza, cioè delle briciole. I primi prosperano, mentre i secondi possono ambire solo alla sopravvivenza, con sempre meno. Come topi, questi ultimi si azzuffano fra di loro per accaparrarsi le briciole di un immenso banchetto, che si godono in pochissimi.
Gli uomini-topo sono quelli la cui vita è orientata a inseguire degli ideali di poco valore, quali sono i soldi.
Chi più chi meno, gli uomini-topo sono interessati ai soldi e tutto quello che fanno nella loro vita è basato sul desiderio di farne sempre di più. Gli uomini-topo lavorano per i soldi e credono che i soldi portano alla felicità.
L’ideale dei soldi come mezzo per raggiungere il benessere e la felicità è il cacio che ha fatto finire intrappolate le masse in una gabbia all’interno della quale si esiste nell’interesse di altri, più che nel proprio, come schiavi, appunto. E’ una gabbia in cui sono oggi miliardi di persone in tutto il mondo, che stanno per essere eliminate, perché non più utili.
L’élite, cioè la minoranza che prospera, è composta da persone la cui vita è orientata al raggiungimento di altri ideali, di valore molto maggiore rispetto ai soldi, fra i quali, quello di maggior valore, è la libertà.
Contrariamente al credo popolare, basato sulla sciocca convinzione che la libertà è un diritto – sacrosanto, come dicono in molti – la libertà è un dovere, cioè qualcosa che si guadagna, per gradi, adempiendo a dei doveri, il più importante fra i quali è quello di contribuire alla crescita e allo sviluppo socio-economico. Più si contribuisce, più libertà otteniamo.
I liberi, cioè quelli che godono di un livello di libertà tale da potersi considerare veramente liberi, sono oggi meno del 10% della popolazione mondiale, e questi sono i grandi contributori alla crescita e allo sviluppo socio-economico.
Quello che fa degli uomini, dei grandi contributori alla crescita e allo sviluppo socio-economico, è la conoscenza e la preparazione sul Sistema, il meccanismo del mondo. Continua…